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“consigliato solo ai fumatori esperti”… così, nelle avvertenze poste sull’etichetta di questo Irish Flake; e magari da fumare rigorosamente seduti in poltrona e dopo un lauto pasto, mi sentirei di aggiungere io. Siamo veramente all’apoteosi della forza, con questo flake di Peterson, fratello maggiore dell’university col quale ha da spartire l’eccellenza delle materie prime che lo compongono; Virginia “Old Belt” e Mahogany con un alto grado di maturazione, con sentori dolci di miele e prugne secche che rimangono tuttavia sempre presenti ma in background, sopraffatti dalla straordinaria personalità di kentucky prima, e di Burley poi, che sono i veri protagonisti di questo scorbutico Irlandese. All’accensione, una brevissima comparsa di dolcezza che sembra quasi voler ritardare la percezione di trovarsi di fronte alla “forza bruta” che tuttavia arriva da subito e si impossessa della fumata rendendoci meravigliosi sapori di legna bruciata, di fuoco e di cuoio, assecondati sempre però da una “burrosità” marcata di un Burley anch’esso di grandissimo corpo, se ve ne fosse bisogno. Assolutamente la quintessenza del vero tabacco questo Irish, ci trasporta in atmosfere retro’ dove i fronzoli erano pochi e la sostanza invece tanta. Tutto Kentucky quindi, il primo terzo del fornello, poi lentamente i Virginia maturi iniziano a rivelarsi regalando una più marcata dolcezza, sempre tuttavia restando in atmosfere del tutto “dark”, e con un lieve retrogusto amarognolo già evidenziato nell’University, e in parte dovuto alle caratteristiche dei Virginia “mahogany”. Il flake è molto compresso, così come già visto nell’University, le fettine sono piccole e con un perfetto grado di umidità, la vera sorpresa è, prendendo tra le dita una fettina, e strofinandola nel palmo della mano, per preparare la pipa, quando ci accorgeremo che il tabacco è “montato” fino a più del doppio della sua consistenza iniziale. È consigliabile approcciare questo “Irish Flake” in pipe piccole, con boccate non troppo avide e quasi soffuse; solo così credetemi riusciremo a mantenere nei limiti le proteste del nostro stomaco, investito da tanta “potenza” nicotinica. Il primo terzo di fornello appare un po’ ruvido, ma proseguendo ben presto una marcata “smoothness” ci viene in soccorso facendoci godere appieno la fumata. Il fumo appare sempre fresco, denso e cremoso. Le note “smokey” e “cigarrish” aumentano verso metà fumata divenendo sempre più spesse, tanto da farci ritenere di avere tra le dita non più una pipa ma un pregiato sigaro di eccezionale forza e sapore. Il finale poi è sontuoso, dolce e senza sorprese, un vero trionfo del tabacco. Alcuni ritengono di individuare in questo Irlandese l’ennesimo “topping”, a causa di certi sentori dolciastri che si sviluppano soprattutt...Read the whole post... |
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Una miscela decisamente “tosta,” non per tutti, e decisamente non indicata ai neofiti; questo University è composto da squisiti Virginia “old belt” e Mahogany (rossi mogano), tra i migliori per dolcezza e maturazione, da Burley corposi e levigati, e da Kentucky che ne accresce in maniera esponenziale la robustezza. Un flake che fin dalla sua comparsa ha letteralmente diviso i giudizi, tra chi lo considera un ottimo prodotto e chi al contrario proprio non sopporta quei sentori fruttati di ciliegia e di prugna che fanno capolino in fumata attribuendogli così un carattere fortemente influenzato dal “topping”; a mio modesto parere tuttavia questa aromatizzazione rimane sempre nei limiti dell’accettabile, e fa ritenere che sia quanto più vicina ad un flavour naturale piuttosto che chimico. Certo non si può dire che non si avverta, ma non la definirei invasiva, e soprattutto non va minimamente ad inficiare il gusto di questo Flake, sicuramente fuori dagli schemi di Peterson ma con un carattere e una personalità che denotano senz’altro un salto di qualità rispetto ad altri prodotti della casa Irlandese. Il tabacco si presenta piuttosto umido e molto compresso, è consigliabile sminuzzarlo bene per accedere ad un’accensione più agevole, che tuttavia se ben fatta non presenta problemi nel proseguo fumata. Attenzione perché questo “University” potrebbe rivelarsi “traditore” dando l’impressione, coi suoi toni dolci e fruttati, di non trovarsi di fronte a quello che realmente è : un tabacco molto robusto, a tratti pesino rozzo, e con una “botta nicotinica” sicuramente importante; meglio fumarlo come dopo cena, distanziando il più possibile le boccate, ne gioverà anche la fumata, che sarà sempre fresca, saporosa e appagante. Il Burley ha senz’altro una funzione da prim’attore nella composizione di questo Flake, corposo e liscio, libera fin dall’inizio le sue più pregevoli caratteristiche con sentori di nocciole e terra, e a tratti anche di liquirizia, burroso e liscio ma probabilmente anche un tantino “monocorde”, sicuramente non è la complessità di fumata il punto di forza dell’ University. Nel primo terzo di fumata i Virginia la fanno da padroni dolci e maturi, si fanno apprezzare anche per un lieve retrogusto “amarognolo” che risulta piacevole, poi come dicevo l’ascesa prepotente del Burley a conferire corpo e levigatezza; verso la metà della fumata la dolcezza prende decisamente il sopravvento, regalandoci anche note e sentori speziati e lievemente piccanti, con in più una nota leggermente acidula (prugna, ciliegia,?) che tuttavia non coprono i sapori ma li assecondano; è forse questo il momento in cui il “topping” di cui lamentano i detrattori di questo Flake, si fa sentire maggiormente. Personalmente, sono tra coloro che identificano questo “flavour” come un valore aggiunto più che come un difetto. A tratti questo Flake presenta alcune simil...Read the whole post... |
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