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Con la pretesa, accreditata da alcuni, di voler sostituire, Nell’immaginario degli adepti della pipa, il leggendario “ Four Square “ questo Caledonian miscela 466 non ha raggiunto l’obbiettivo, certe leggende, a parer mio è giusto che rimangano tali, e i fortunati tra di noi che hanno avuto modo di degustare il vecchio “Quattro Piazze” ne conservino il ricordo esclusivo, le cose uniche difficilmente si ripetono....Questa premessa tuttavia nulla vuole togliere a questo blend Di casa A&C PETERSEN, che pur ci presenta un’ottimo lavoro, classificabile come una EM, ma intesa più che altro come un punto di partenza e non certo di arrivo per gli appassionati del genere. Insomma una onesta EM in puro stile Danese, con evidenti similitudini col Mac Baren HH Syrian del quale condivide molti punti in comune. La composizione si avvale di Virginia bright, a mio parere piuttosto giovani, di gusto secco e senza troppa forza nicotinica; Orientali, questi ben strutturati e saporosi, e Latakia, non certo in grande quantità, tale da far decollare questo blend, tuttavia ben speziati e sufficientemente complessi. Probabile, ma non dichiarata dalla casa, la presenza di Un tocco di Burley, se non altro per conferire alla miscela una certa “nuttiness” e cremosità nel fumo. All’accensione vi è una esclusiva dominanza dei Virginia, che svolgono il loro onesto lavoro, lasciandoci apprezzare un fumo secco e fresco, ( a patto di non indulgere a troppi puff ravvicinati), sapori di terra e fieno, grano e pane, ma senza virare troppo in dolcezza; il latakia è presente, si avverte, ma sempre in background, più che altro come condimento anche se non mancano buoni sentori di spezie e un tocco di pepe, é sicuramente un buon Latakia, quello impiegato, e viene da chiedersi come avrebbe potuto spingere maggiormente la miscela, se fosse stato più generosamente impiegato. Ma probabilmente l’equilibrio era l’intenzione del Blender, e non c’è dubbio che sia stato centrato.... questo 466 infatti può essere taranquillamente un “tuttogiorno” senza stancare troppo il fumatore. Una parola di eccellenza in questo blend, la meritano gli Orientali, che però si cominciano ad apprezzare solo da metà Fornello in poi, tuttavia escono bene, e ci regalano un po’ di complessità nella fumata, unitamente ad una maggiore dolcezza d’insieme, essi quasi prendono completamente il posto dei Virginia che invece in progressione tendono a svanire; in cambio il blend ne guadagna in corpo e in nicotina. Il fumo è sempre fresco e asciutto, i sentori di pelle, e cuoio la fanno da padrone verso fine fumata in cui, sempre a mio parere, si apprezza anche quella leggera “imburrata” del Burley. Il taglio è piuttosto largo e grossolano, è quindi consigliabile non comprimere troppo la carica per ottenere una fumata liscia e senza spegnimenti. Insomma, concludendo, un buon tabacco, sicurame...Read the whole post... |
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